Introduzione
Quando, nel quotidiano, si parla di ferro, generalmente, non si fa riferimento solo al metallo propriamente detto, ma ad un vasto insieme di oggetti e strumenti realizzati in leghe ferrose.
Se si considera che le principali leghe sono l’acciaio e la ghisa, ci si renderà presto conto che il ferro è uno dei materiali più presenti e utilizzati.
Per questo, a un certo punto, inevitabilmente ci si domanderà come smaltire correttamente un oggetto in ferro o in materiale da esso derivato.
Smaltimento materiali ferrosi
Prima di tutto è bene chiarire che uno smaltimento eseguito in piena autonomia da parte di un soggetto individuale che ignora completamente le disposizioni in materia di leggi, rappresenta un reato a tutti gli effetti e come tale infatti viene perseguito in Italia così come negli altri Paesi.
La procedura corretta per lo smaltimento passa unicamente attraverso la consulenza e relativa operatività di un’azienda specializzata e di esperti professionisti.
Dopo il contatto iniziale, l’azienda procederà prima di tutto al disbrigo di tutte le pratiche amministrative e burocratiche richieste e indicate, ad esempio, proprio recentemente tramite il Decreto di Legge del 1 Febbraio 2018 in cui il Ministero dell’Ambiente forniva delle preziose linee guida da seguire.
In virtù del suddetto Decreto, l’azienda specializzata nello smaltimento dei materiali metallici oltre a impegnarsi affinché le intere procedure vengano portate a termine nell’arco della giornata, può mettere in pratica specifici protocolli volti al riciclo ferroso laddove ce ne sia la possibilità, un’occasione quindi per coniugare perfettamente operatività ed ecologia.
Recupero materiali ferrosi
Che il riutilizzo dei materiali ferrosi non sia solamente un input derivante da questioni ambientali, ma dalla quotidianità stessa ne è un esempio un dato certamente eloquente in base a cui circa il 75% degli elettrodomestici tuttora in produzione e commercio siano composti da elementi riciclati.
La lavorazione e relativa produzione del ferro, infatti, è di per sé un processo molto dispendioso sia da un punto di vista di risorse impiegate sia da quello dei costi iniziali e finali e poter contare quindi su una disponibilità basilare importante da cui partire può dimezzare gli esborsi produttivi, incrementare gli introiti e aiutare concretamente l’ambiente circostante.
Sono infatti le stesse aziende deputate allo smaltimento che possono occuparsi con estrema professionalità anche dell’aspetto relativo al riciclo non impattando così in alcun modo sulle dinamiche o sui conti industriali della realtà emittente.
E dal momento che attualmente sono sufficienti poco meno di 1.000 bombolette spray per realizzare una panchina ex novo, è sicuramente optare per uno smaltimento ed eventuale recupero anche perché è accertato come i materiali ferrosi possano rappresentare un rischio per la salute a lungo termine se li si lascia a processi di degradazione a causa degli agenti atmosferici o usura naturale.